Quando
riusciremo a guardarci allo specchio e a non vergognarci? Dicembre
freddo, quello che stiamo vivendo; freddo per la neve che ci circonda,
dal Gargano alle Murge. Freddo perché ancora non siamo riusciti a far
nascere Gesù nel nostro cuore.
Questo
è il tempo di parlare di attese messianiche ed invece diventa il tempo
per parlare di una ennesima sconfitta di chi, stancamente ormai, annota
l’ennesimo atto di vandalismo laddove si cerca di ritrovare e illuminare
ragazzi di una cittadina cha ha solo bisogno di crescere.
L’associazione “Solidarietà e Rinascita”
opera da tanto tempo sul nostro territorio, con quei pochi mezzi che la
Provvidenza mette loro a disposizione, frutto di un sapersi arrangiare
che fa parte della cultura di pochi.
Si lavora nel nascondimento, al buio (e non solo metaforico, visto che da un anno e mezzo circa manca l’illuminazione stradale).
Si
cerca di formare coscienze nuove, di inculcare valori elementari e
fondamentali per far crescere il tessuto sociale del nostro paese.
Ma,
evidentemente, si è pensato bene di scambiare una realtà di
volontariato in un punto di raccolta dove poter entrare e portare via
tutto quello che è possibile trasportare.
È
stata veramente la notte più lunga dell’anno, quella tra il 12 e il 13
dicembre, festa di Santa Lucia; lunga perché si è ripiombati nello
sconforto a causa dell’ennesimo furto, tra le altre cose, delle stufe
per riscaldare gli ambienti.
L’Associazione opera per tutte quelle realtà sociali che, in altri ambiti, sono emarginate nel limbo del “poi faremo”:
parliamo di attività ludico-ricreative per giovani disadattati e non,
del coinvolgimento in tali attività di anziani, di diversamente abili e
di tutte quelle fragilità sociali che fanno parte del nostro paese.
Tutta
questa opera al “servizio” è resa possibile solo attraverso
l’autotassazione dei soci-volontari che operano nella struttura e dei
pochi introiti che provengono da alcune attività come quella di un
laboratorio permanente che, in questo periodo, si sta impegnando nella
esposizione dei presepi artigianali che sono stati realizzati nel corso
di questo anno.
Nonostante le mille difficoltà con le quali ci si scontra quotidianamente, l’Associazione VUOLE CONTINUARE A VIVERE,
convinta che il muro dell’indifferenza verso i più deboli e di
diffidenza si abbatte con il lavoro silenzioso, con l’impegno
coscienzioso di chi vuole costruire un mondo che non rifletta l’egoismo
sociale che viviamo in questi tempi di crisi ma la solidarietà e la
condivisione di valori veri, che non possiamo cancellare in una
ennesima, fredda notte di dicembre.
R. G.
Fonte : Corriere Dell'Ofanto
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