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martedì 22 gennaio 2013

TRANI : 8 anni, nulla di fatto per inchiesta «Last Hope» assolti farmacista e medico

E’ prevalsa la prescrizione. Non quella necessaria per l’acquisito di medicinali ma quella giuridica che determina l’estinzione del reato e dunque l’assoluzione degli imputati quando il processo non si è concluso nel termine massimo.

IL GIUDIZIO - E’ terminato così il giudizio di primo grado a carico del 76enne farmacista canosino Michele Fontana e della 52enne dottoressa barese Maria Rosaria Bandini coinvolti in un’inchiesta del 2004 della Procura della Repubblica di Trani su presunti illeciti che si sarebbero celati dietro l’erogazione dei costosi farmaci del cosiddetto “protocollo di cura anticancro del prof. Di Bella”. Ieri mattina il Tribunale di Trani (presidente Cesaria Carone, Francesco Messina, Lorenzo Gadaleta) ha assolto i due imputati «in ordine ai reati loro ascritti per estinzione dei medesimi per intervenuta prescrizione».

Fontana e Bandini erano rimasti gli unici imputati tra una serie di persone coinvolte nell’inchiesta del pubblico ministero Antonio Savasta che ricostruì il presunto illecito giro di danaro celatosi dietro un’organizzazione (ma poi l’accusa di associazione per delinquere cadde) che propinava la cura Di Bella ai malati di cancro. L’inchiesta, denominata “Last Hope” (Ultima Speranza), sfociò in arresti ed interdizioni di alcuni insospettabili professionisti e nel sequestro preventivo della Farmacia Fontana, in corso San Sabino, a Canosa.


di ANTONELLO NORSCIA
Fonte La Gazzetta del Mezzogiorno

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