Forse
dovremmo occuparcene di più, riguarda le nostre vite e quelle dei nostri cari.
Troppi
casi di tumori e tanti morti per cancro. Forse siamo condizionati dal fatto di
aver perso in pochissimi giorni di distanza l’una dall’altra due persone
straordinarie, giovani concittadini che hanno visto interrompersi un percorso
di vita le cui aspettative erano elevatissime ma per le giovani anime distrutte
dalla tremenda malattia le porte del futuro terreno si sono chiuse
improvvisamente ed irrimediabilmente.
Proprio
mentre in questo territorio, ad Andria ma anche nell’intero territorio di
riferimento, si continuano a contare i casi di tumori e di cancro presenti ormai
in ogni famiglia, le notizie continuano a parlarci di un territorio che dal
punto di vista ambientale risulta essere fortemente contaminato se è vero come
è vero che la recentissima notizia fornita direttamente da parte dal capogruppo
alla Regione di Puglia di un importante partito riferisce che la
discarica a noi vicina, a Trani, messa sotto accusa, avrebbe continuato ad
inquinare la falda e che ciò quindi sarebbe di fatto avvenuto anche in periodi
precedenti così come, periodicamente ma sempre in modo forse sottodimensionato,
si ripropone l’inquinamento prodotto dal canale Ciappetta-Camaggio lungo
l’intero suo percorso che attraversa i campi ove si producono ortaggi, verdure
ed altre produzioni agricole locali. I depuratori, ripetutamente, manifestano problemi
relativi alla loro efficienza e funzionalità così come anche i dati sulla
qualità dell’aria sono saltuari e non sempre verificati con i metodi di
protocollo senza parlare dell’enorme e diffusa contaminazione derivante da una
situazione relativa ai rifiuti solidi urbani i quali vengono in grandi quantità
abbandonati in modo improprio e i cumuli esistenti nelle nostre campagne e
lungo le strade urbane ed extraurbane ne sono la più lampante dimostrazione.
Tralasciamo altre forme di inquinamento che potrebbero
avere la loro ripercussione sulla salute umana, come quello elettromagnetico o
quello comunque esistente derivante dalla combustione impropria di materiali
tossici come il polistirolo molto usato in agricoltura, nella floricoltura,
nella produzione e distribuzione di piantine e nell’alimentazione per la
conservazione e distribuzione di pesce, di prodotti caseari e molto usato anche
nel settore macellerie ed alimentari, quindi concentriamoci sull’elemento che
sicuramente ormai rappresenta inconfutabile rispetto al delicato argomento in
trattazione quindi all’insorgenza di tumori cioè l’alimentazione a scopi umani e
questo è un dato scientifico. Allora chiediamoci: che prodotti mangiamo? Qual è
la loro provenienza? Come vengono irrorati, conservati, contaminati, arricchiti
di conservanti, coloranti ed altri agenti sofisticati? Come vengono
controllati? Se solo cercassimo, insieme, una risposta a queste domande siamo
certi che avremmo fatto un’azione preventiva importante ma chi controlla? Con
quali strumenti? Con quale certezza di intervento anche su prodotti provenienti
da altre parti e zone d’Italia e del mondo? I nostri fondi agricoli quali
segreti nascondono? Quali sostanze hanno impropriamente ricevuto nel corso dei
decenni?
Lasciamo altre domande ed approfondimenti a chi
conosce molto meglio di noi l’argomento, anche dal punto di vista scientifico,
ma ci sia concessa almeno la facoltà di tenere alta l’attenzione su un
argomento drammatico come questo, per non perdere la speranza.
Intanto i dati diffusi da EcoWay, società che aiuta le
aziende a ridurre le emissioni tramite l’utilizzo di tecnologie ecosostenibili,
dimostrano che la Puglia è la Regione che conserva il record di emissioni di
CO2 pari al 19,5% del totale nazionale.
Anche noi viviamo in Puglia, o no?
Associazione “Io Ci Sono!”
ANDRIA
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