Presenziare al primo forum plenario
“Tutta mia la città” organizzato dall’amministrazione Cascella per strutturare
il processo di partecipazione della cittadinanza alla elaborazione del Piano
Urbanistico Generale (PUG) è stato come assistere ad una commedia dell’assurdo.
La labile traccia che ha unito gli interventi si è basata ovviamente sulla
partecipazione, concetto ripetuto ed enfatizzato da tutti gli ospiti senza
critica alcuna ma con formule tipiche dei manuali.
Il Sindaco Cascella, l’assessore comunale
alle Politiche del Territorio Azzurra Pelle, i coprogettisti del PUG Renato
Cervini e Nicola Ferdinando Fuzio, il direttore del Patto Territoriale per
l’Occupazione Nord Barese/Ofantino Marco Barone vivono la nostra città e non
possono non conoscere i fallimenti nei processi partecipativi che hanno
caratterizzato l’amministrazione Cascella. Il leccese Fedele Congedo, esperto
in processi partecipati inclusivi, invece non può non aver chiesto informazioni
a riguardo dato che sarà il curatore del processo partecipativo legato al PUG.
Ebbene, è dunque di dominio
pubblico, anche se c’è chi fa finta di non saperlo o peggio ancora che non
abbia alcuna importanza, che a novembre 2014 l’amministrazione Cascella ha approvato il
regolamento degli Istituti di Partecipazione. L’iter partecipato, gestito dalla
Commissione Affari Istituzionale, si rivelò un bluff. Chiamati cittadini ed
associazioni a produrre osservazioni sulla propria bozza preparata a porte
chiuse la stessa commissione non ritenne
necessario convocare un incontro pubblico per comunicare e spiegare quali
osservazioni fossero state accettate e quali rigettate, del resto la bozza non
fu modificata e approvata in consiglio comunale senza il contributo dei
cittadini. Approvato il regolamento, non si è proceduto a creare l’albo
comunale delle associazioni propedeutico a dar vita alle consulte e ad una
strutturata e continuativa partecipazione.
In assenza di ciò non sono
mancati da parte di noi cittadini approcci finalizzati a garantire il nostro
diritto alla partecipazione. La rete cittadina “salviamo il paesaggio,
difendiamo i territori” richiese la compilazione dettagliata di una scheda
inviata a tutti i comuni italiani nell’ambito del censimento nazionale promosso
dal Forum Italiano dei Movimenti per la Terra e il Paesaggio, allo scopo di
mettere in luce la realtà delle strutture edilizie già presenti nel territorio
di ciascun municipio e, in particolare, il numero di quelle sfitte, vuote, non
utilizzate (ed eventualmente la superficie), le superfici edificabili residue
del vigente piano urbanistico e quelle previste da eventuali piani adottati.
L’assessore Pelle si impegnò ritenendola uno strumento utile anche ai fini del
PUG ma dopo mesi di attesa non ritenne necessario consegnarcela, nonostante
fosse pronta a maggio scorso, al fine di organizzare un incontro pubblico per
la presentazione dei dati.
Il coprogettista Nicola
Ferdinando Fuzio ha fatto riferimento al protocollo d’intesa per la
realizzazione di un monitoraggio ambientale, sottoscritto a novembre dal comune
di Barletta con Provincia, Regione, Arpa, Asl e Cnr-Irsa, dimenticando di
denunciare il mancato coinvolgimento da parte dell’amministrazione di quelle
realtà sociali che da anni si battono per la tutela dell’ambiente e della
salute e che sei mesi prima dell’approvazione del suddetto documento, tra
l’altro fatto solo di buoni propositi e non operativo, avevano presentato in
accordo con il sindaco una proposta di deliberazione dettagliata e operativa
preparata dal dott. Di Ciaula, esperto in tematiche sanitarie legate ad
impianti insalubri in particolare all’incenerimento dei rifiuti, finalizzata ad
un monitoraggio ambientale e sanitario. Proposta poi rifiutata senza
motivazioni dallo stesso Cascella. L’architetto Fuzio ha chiarito inoltre come
il Protocollo per il monitoraggio ambientale sia importante per la VAS
(valutazione ambientale strategica) che deve accompagnare il PUG. Un serio
monitoraggio ambientale che valuti lo stato di salute dell’uomo e della natura
necessita di tempo, risorse umane e finanziarie, nonché di volontà politica che
ad oggi i fatti ci dicono non esistere. Come conciliare tutto questo con i
tempi di approvazione del PUG?
Di esempi di mancata
partecipazione o di partecipazione di facciata ce ne sarebbero ancora tanti e
non possono che risuonare in tutta la loro potenza le affermazioni di Marco
Barone, presidente del parco territoriale Nord barese-ofantino. Barone ha
sottolineato la vera natura della partecipazione che non dovrebbe consistere
nel mettere al vaglio decisioni già prese ma finalizzata al reale
coinvolgimento per diminuire il deficit democratico ed aumentare l’ascolto dei
bisogni e dei sogni dei cittadini, così come previsto da norme nazionali ed
internazionali e dalla Convenzione madre in materia, quella sull'accesso alle
informazioni, la partecipazione dei cittadini e l'accesso alla giustizia in
materia ambientale, firmata nella cittadina di Aarhus, in Danimarca, nel 1998
ed entrata in vigore nel 2001.
Non è mancato un riferimento ai
tempi lunghi della partecipazione con il quale non posso che essere d’accordo. Aggiungo
che la partecipazione deve essere insegnata perché non tutti i cittadini godono
della stessa sensibilità e degli stessi strumenti culturali in grado di far
loro pretendere e consumare tale diritto e non sarà sufficiente l’iter proposto
dai due esperti in materia, Congedo e socio, a garantire un PUG realmente
inclusivo.
La platea presente al Teatro
Curci era difatti, non solo esigua, ma anche composta dai soliti noti: politici
e rappresentanti di associazioni di categoria e di ordini professionali.
Pochissimi i rappresentanti di associazioni e movimenti, pochissimi i ‘normali’
cittadini. Qualcuno ha cercato di capire i motivi di tale assenza?
E poi la bellezza del Teatro
Curci quale luogo scelto, sottolineata dal coprogettista Cervini, che comporta
però una spesa non indifferente ogni volta che viene utilizzato e che non può
essere giustificata da una manifestazione che non è riuscita a riempire nemmeno
metà della sua capienza, oltre ad enfatizzare con la sua conformazione
architettonica la distanza tra istituzioni e cittadini e a dar l’idea di uno
spettacolo quale in realtà è stato il forum in oggetto. E l’elogio da parte
dello stesso progettista dell’iniziativa di rendere pedonale parte del centro
cittadino durante il periodo natalizio. Mi domando come sia possibile non
denunciare la natura straordinaria di una tale misura adottata unicamente per
favorire i consumi e non il senso di comunità, né per cercare di sanare una
città altamente inquinata e congestionata dal traffico.
Il mio intervento non può che
concludersi facendo riferimento al coraggio del Sindaco, lodato dall’assessore
regionale alla Qualità del Territorio Annamaria Curcuruto. Sì, ci vuole
coraggio a pensare di poter apparire credibile avendo una maggioranza che senza
vergogna prende pezzi dall’opposizione e viene abbandonata da propri membri,
casualmente proprio in concomitanza con l’inizio dell’iter legato al PUG. Una lacerata maggioranza che insieme
all’opposizione si riunisce spesso e volentieri nelle commissioni consiliari
salvo poi essere convocata in sporadici consigli comunali facendo spesso
mancare il numero legale e che, ai sensi della legge, dovrebbe approvare il PUG
proprio in consiglio comunale.
Sabrina Salerno, cittadina libera
e pensante
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