Ieri a Trinitapoli si è tenuta una seduta importantissima
del consiglio comunale, infatti si è approvato il bilancio di previsione 2013
che sostanzialmente decreterà la sorte del nostro comune, oramai totalmente,
nelle mani della Corte dei Conti.
Aldilà del rischio, molto più che reale, di un dissesto
finanziario, ieri si è provato a discutere di responsabilità politiche.
Questo argomento dal maggio 2011, è stato il cavallo di
battaglia, delle due opposizioni e della maggioranza.
Ieri il sindaco in una dichiarazione accorata si è preso
tutte le responsabilità politiche dei propri atti amministrativi, ed inoltre si
dichiara pronto “all’estremo sacrificio”, pur di mantenere fede al mandato
datogli dagli elettori. Infatti il sindaco faceva notare che con il dissesto ,
egli rischia in prima persona l’incandidabilità per 10 anni e l’interdizione
dai pubblici uffici. Questo per un Avvocato di successo come lui, sarebbe un
colpo mortale ,dal punto di vista professionale.
L’unico rammarico suo e condiviso da tutta la sua
maggioranza è il fatto di non aver trasmesso le carte alla procura, il giorno
dopo essersi insediati.
L’opposizione invece la pensa diversamente e addebita il
rischio del dissesto, prevalentemente alla cattiva gestione degli ultimi due
anni e mezzo.
La verità amministrativa è un po’ complessa da riassumere in
poche righe, certo la sentenza della Corte dei Conti parla di responsabilità
accertate che vengono dal 2009, come anche le cause degli espropri che
dissanguano il bilancio comunale vengono
dagli anni 80 e 90. Come altrettanto accertato è che difficilmente , una sola
carta verrà inviata alla procura. Nonostante i proclami.
Infatti il presidente
di Forza Italia è il padre del sindaco . Il quale è stato vice sindaco di
Barisciano, Di Gennaro e anche assessore
del sindaco Silvestro Miccoli correva l’anno 1988. Per non parlare dell’Attuale
super assessore Tedesco , anche lui in giunta con Di Gennaro e Barisciano. Ma
questa francamente è una storia già raccontata tante volte.
Quello che vogliamo provare a spiegarvi è dal nostro punto
di vista, l’inutilità del gesto estremo del sindaco.
Infatti , questa crisi di bilancio , non può essere risolta
solo con manovre tecniche. Il vero problema è soprattutto politico.
La nostra comunità, non a caso, riponeva molte speranze nell’attuale
maggioranza.
L’intera campagna elettorale era basata sulla rinascita, questa
rinascita secondo noi, non poteva
esserci a prescindere dai conti. Oggi giorno è provato che l’incremento della
ricchezza procapite non coincide con la percezione del benessere dei cittadini,
anzi e inversamente proporzionale. In poche parole , più guadagniamo e più
insoddisfatti ci sentiamo. L’azione politica della lista Rinascita
Trinitapolese era basata su fondamenti politici completamente fallimentari in
partenza. Infatti si parlava di famiglia cristiana, la quale è in forte crisi in tutto l’occidente,
un terzo dei matrimoni fallisce, per non parlare delle violenze domestiche. Si
parlava di legge e sicurezza, infatti solo ieri si è riusciti a far rispettare
la legge al parlamento italiano, facendo decadere Berlusconi.
Si parlava di fare impresa, attirando nuovi investitori : L’occidente
è l’unica zona del mondo in recessione e Trinitapoli è in Europa. La crescita e
il benessere si sta spostando inesorabilmente altrove. Si ostentava ricchezza e
benessere, quando nessuno era in grado di poterla garantire agli altri e forse
nel lungo tempo neanche a se stessi. Si parlava insomma di una società basata
sulla fede in Dio, quando la nostra società in realtà è basata sul denaro e il
mercato. Noi riteniamo che il sindaco non debba sacrificarsi, perché è
semplicemente inutile. Qualsiasi decisione della Corte dei Conti non cambia
nulla, il fallimento della sua gestione aldilà dei conti è politico. Per
politica noi ed il sindaco dovremmo intendere, un mezzo per far star meglio la gente. Ma la
gente non crede ai valori che il sindaco ostenta e proclama. La gente crede solo
al benessere ed al potere, che il Dio denaro ha di procurarlo.
Infatti, non a caso,
due imprenditori hanno raccolto 1200 voti, cioè un terzo dei voti complessivi
della sua lista. Questo ci porta a concludere che : Se una politica è
fallimentare nelle sue fondamenta ideologiche , anche la sua applicazione
pratica lo dovrà essere. Forse si farebbe molto meglio a dire alla gente
semplicemente che siamo in recessione da 5 anni , che la crisi non è passeggera,
ma sistemica e che tutti se ne devono fare una ragione.
E’ vero signor Sindaco Francesco Di Feo che lei ha vinto le
elezioni, ma i suoi avversari affermavano nel 2011, e cito la seconda
classificata Anna Maria Tarantino : “
Non prometto nulla, speriamo di garantire i servizi essenziali”. Questo a nostro parere l’ha penalizzata
elettoralmente, ma lasciamo alla maggioranza, l'arduo compito, di essere d’accordo con "la poco amata" Tarantino nel 2013.
Giustamente non sappiamo quanto paga, ai fini
pratici elettorali, questa posizione politico-programmatica della Tarantino, ma
certo può essere un punto di partenza per la gestione presente del bilancio.
"Che facciamo lo staff del sindaco, lo togliamo ?
In conclusione, aldilà dei conti comunali , nei prossimi
anni i cittadini ed il comune potrà vivere per il necessario, non per
accumulare soldi e beni. Quindi anche se sconfitti nettamente nelle urne, le
opposizioni hanno vinto politicamente e moralmente ?
E Forse, vivere con meno, porterà maggior felicità ?
Visto che, con più
soldi si vive infelici e insoddisfatti !
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